A Riccardo Rampado la borsa di studio Zegna

“È un importante riconoscimento alla rilevanza della mia ricerca e un investimento in formazione che mi permette di svolgere l’esperienza all’estero con maggiore stabilità economica”. Con queste parole Riccardo Rampado, al primo anno di dottorato di ricerca nel Laboratorio di Nanoinspired Biomedicine dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, il cui principal investigator è il dott. Marco Agostini, commenta l’aggiudicazione della Ermenegildo Zegna Founder’s Scholarship. Una borsa di studio del valore di 6mila euro, grazie alla quale sta svolgendo un periodo di formazione allo Houston Methodist Research Institute, in Texas, uno dei poli di ricerca di eccellenza a livello internazionale, sotto la supervisione del prof. Ennio Tasciotti.
Il progetto a cui sta lavorando riguarda l’ottimizzazione della formulazione di nanoparticelle innovative per il targeting e il trattamento di patologie infiammatorie e oncologiche nel bambino e nell’adulto. Nello specifico, si sta concentrando nel trattamento dell’IBD (Inflammatory Bowel Disease), un set di patologie croniche del tratto gastrointestinale, che si manifesta principalmente come morbo di Crohn o colite ulcerativa, e colpisce una porzione crescente di popolazione di ogni fascia d’età.
La patogenesi di questi disturbi non è chiara e, anzi, è potenzialmente multifattoriale. Tale complessità è spesso causa delle limitazioni della terapia, che ancora si basa sull’uso massivo di farmaci antinfiammatori steroidei e immunosoppressivi, caratterizzati da effetti collaterali importanti, specialmente a lungo termine. Solo negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi avanti con l’introduzione di terapie altamente specifiche che si basano sull’utilizzo di anticorpi monoclonali, capaci di rimuovere molecole pro-infiammatorie dal tessuto infiammato o di impedire la migrazione di cellule immunitarie nei tratti di intestino danneggiato, prevenendo l’ulteriore cronicizzazione dell’infiammazione e l’esacerbazione dei danni all’intestino. Tali terapie hanno permesso di migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti affetti da IBD. Tuttavia, in molti pazienti il trattamento perde di efficacia a lungo termine.
Vista la complessità del coinvolgimento del sistema immunitario in tali patologie, una terapia innovativa dovrebbe essere capace di agire a più livelli nel tessuto affetto e, allo stesso tempo, avere effetti collaterali minimi sul sistema immunitario sistemico. Seguendo questa logica, il team di ricerca ha deciso di focalizzare l’attenzione sull’utilizzo di nanoparticelle biomimetiche, ovvero nella formulazione di materiali che siano in grado di imitare il comportamento e le funzioni di cellule e tessuti.
“L’obiettivo è quello di perfezionare nano-vescicole composte da lipidi analoghi a quelli delle normali membrane cellulari e da proteine di membrane estratte da veri e propri macrofagi – spiega il dott. Rampado –. Tali particelle sono dette leucosomi e sarebbero in grado di circolare a lungo nel sangue dopo essere iniettati, legandosi ai vasi sanguigni di tessuti infiammati senza che siano presenti cellule immunitarie. Questo comportamento ‘multitasking’ permette di agire su differenti step di attivazione locale del sistema immunitario. I leucosomi, quindi, si pongono come una risposta innovativa ad un esigenza clinica ancora non risolta e la loro versatilità potrebbe favorire la loro applicazione in altri contesti infiammatori cronici”.
“L’esperienza a Houston mi consentirà di tornare in Italia con un bagaglio di competenze e conoscenze tale da poter dare il mio contributo al progresso della ricerca scientifica nel mio Paese. In particolare, a completamento del progetto, al mio rientro, intendo applicare la piattaforma biomimetica ai modelli 3D di patologie sviluppati dal gruppo del dott. Agostini, la cui expertise è davvero molto forte – conclude il giovane dottorando –. Allo stesso tempo mi permetterà di mantenere un network di collaborazioni internazionali che faccia da motore per lo sviluppo di altri materiali altamente innovativi e renda il nostro laboratorio un punto di riferimento nel loro testing”.